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Sale e ipertensione
  • Data:
  • 16 novembre 2013
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Oggi esistono in commercio numerosi tipi di sale, di diversissima provenienza e colorazione. Il sale nero di Cipro, quello grigio bretone, il sale rosso delle Hawaii, il sale rosa dell’Hymalaya.

Io consiglio sempre l’uso del buon vecchio sale marino integrale. Oltre al cloruro di sodio, che nella nostra dieta viene spesso assunto in eccesso perché comunemente aggiunto a tutti i cibi confezionati, questo tipo di sale contiene molti altri minerali utili al nostro organismo, come il magnesio e il potassio.
Cercate invece di non usare il sale iodato, che è addizionato di iodio inorganico e può peggiorare le tiroiditi.

L’eccesso di sodio (che ha un’azione infiammatoria) provoca ritenzione idrica con un conseguente aumento della quantità di acqua extra-cellulare. Il potassio e il magnesio, in condizioni di equilibrio con il sodio, entrano nella cellula, portando con sé acqua e dunque idratazione, e compensando l’azione del sodio.

L’idratazione cellulare è importante anche in considerazione del fatto che la ritenzione idrica è strettamente correlata all’ipertensione.

La tipologia fisica predisposta all’ipertensione presenta una prevalenza della massa del tronco rispetto alla parte inferiore del corpo.

Ci sono cause fisiologiche e altre legate allo stile di vita che possono rappresentare fattori di rischio per questa patologia.

La produzione di ormoni androgeni, che nelle donne aumenta in conseguenza della menopausa, può causare ritenzione idrica.

Gli alimenti ad alto carico glicemico, aumentando la produzione di insulina e cortisolo, producono un aumento della pressione. Inoltre, l’elevato livello di zuccheri nel sangue, infiamma e danneggia i vasi sanguigni.

Lo stress prolungato aumenta la secrezione di adrenalina e cortisolo, con conseguenti effetti di vaso costrizione (mani e piedi freddi).

Attenzione dunque ai cibi salati e a quelli ad alto carico glicemico (vedi tabella), ed ecco tre consigli per prevenire e curare la pressione alta:
– bere almeno un litro di acqua al giorno (preferibilmente a basso residuo fisso, la mattina e lontano dai pasti);
– ridurre la quantità di sale negli alimenti;
aumentare la quantità di potassio e magnesio che migliorano l’idratazione cellulare.

Cibi che contengono potassio: fagiolini, banane, patate, legumi, cavolini di bruxel, finocchi, frutta secca, kiwi, carciofi.
Cibi che contengono magnesio: mandorle, cereali integrali, legumi.
Cibi ad alto contenuto di sodio, da evitare: affettati, salumi, cibi conservati, pane, formaggi (soprattutto stagionati).

Con BIA-ACC di BIOTEKNA è possibile misurare il livello di idratazione cellulare, se i rapporti tra calcio, magnesio e sodio sono corretti, se l’alimentazione è sufficiente e sopratutto se c’è infiammazione.